Osteopata e optometrista: la coppia vincente nella cervicalgia

L’Organizzazione mondiale della Sanità annovera la cervicalgia tra 20 le patologie disabilitanti e almeno una volta nella vita colpisce il 90 % della popolazione.
Numerosi sono le ragioni che possono condizionare l’insorgere di questo fastidioso problema: tensione nervosa, stress, affaticamento mentale, sforzo attentivo o concentrazione e posture scorrette prolungate.
Nel 1973 Martin Cooper fece la prima telefonata da un cellulare. Ma solamente 10 anni dopo la Motorola ha deciso di produrre il primo apparecchio mobile.

Dal 1983 ad oggi il numero di abbonamenti di telefonia mobile è cresciuto oltre i 12 miliardi. Oggi l’uso di tablet, telefoni cellulari e dispositivi informatici interattivi ci accompagnano quotidianamente per ore. L’utilizzo di questi apparecchi ci costringe a mantenere per un determinato tempo la flessione della regione cervicale, con effetti negativi sulla curva lordotica di questo tratto, e ripercussioni sul tratto dorsale e lombare.

I muscoli del collo sottoposti al lavoro eccessivo si adattano strutturalmente e con il tempo si avrà anche una degenerazione dei corpi vertebrali, sia a livello osseo, che a livello discale.

Il professor Hansray nel 2014 descrisse il carico della cervicale, che passa dal peso di una testa di 4,5 – 5 chili, a sopportare un peso pari a 27 chilogrammi, pari al peso di un bambino di 8 anni.
Da svariati studi si evince una forte correlazione tra le problematiche di cervicalgia con il muscolo occipito frontale, che spesso porta ad episodi di emicrania.

Un altro importante collegamento è con l’articolazione tempero mandibolare (ATM), coinvolta in molteplici azioni, tra cui deglutizione, fonazione, masticazione e deglutizione. Ma torniamo al tema centrale del nostro articolo.

Un ruolo importante nelle problematiche della cervicale, spesso sottovalutato è l’occhio, in particolare i muscoli oculomotori.
Questi muscoli devono soddisfare diverse richieste, per esempio la stabilizzazione dell’asse visivo, la messa a fuoco di oggetti nel campo visivo oltre che l’esplorazione dell’ambiente circostante. Questo complesso meccanismo di coordinamento si avvale della collaborazione di svariati organi, articolazioni e muscoli, tra cui le articolazioni e i muscoli del collo e del viso.
Il legame tra occhio e cervicale non è sempre cosi evidente o di facile deduzione, in quanto gli elementi per una corretta valutazione vengono spesso mascherati o compensati.

A chi ci dobbiamo rivolgere per avere una corretta valutazione?

Le due figure di riferimento saranno l’osteopata e l’optometrista.
L’intervento e la valutazione dell’optometrista, professione sanitaria che si occupa di valutare le funzioni visive e strutturali coinvolte, dall’occhio al cervello, e il coordinamento con l’osteopata, esperto in biomeccanica,
potranno esserti d’aiuto.
Con alcuni esercizi per i muscoli oculomotori, nei casi più semplici, o con all’ausilio di alcuni prismi correttivi, si possono ottenere ottimi risultati in breve tempo.
L’associazione italiana Osteopati professionisti (OSTEOPRO) ha da tempo siglato una sinergia con la Federottica Ottici – Optometristi.
I nostri osteopati frequentano corsi di aggiornamento per poter individuare le disfunzioni cervicali derivanti dall’occhio e poterti cosi orientare verso l’optometrista competente per tale problematica.

Christian Villella

Christian Villella

"PT D.O. Ph.D."
Professore universitario per terapie manuali e presidente dell'associazione OSTEOPRO (Associazione Italiana Osteopati Professionisti)

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