Vertigini da cervicale: sintomi, cause e trattamento
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Tra i sintomi più comuni della cervicale, patologia infiammatoria della colonna cervicale ormai sempre più diffusa, siamo abituati a sentir parlare di frequenti mal di testa, tensione del collo e delle spalle, annebbiamento della vista, nausea e mal di schiena.
A dir la verità la classificazione dei sintomi della cervicale è ampia e variegata, tra questi si collocano le vertigini, spesso definite come “capogiro cervicogenico” , termine usato per indicare semplicemente una varietà di vertigini causate da condizioni legate al collo (o cervico), e uno dei numerosi disturbi dell’apparato “vestibolare” associati all’orecchio interno.
Le vertigini cervicali possono essere definite come vertigini causate da posture del collo indipendentemente dall’orientamento della testa alla gravità.
Le vertigini cervicali possono anche essere semplicemente attribuite a disturbi del collo, ma se associate a cervicalgia sono spesso legate all‘estrema rigidità del tratto cervicale che spesso caratterizza questo disturbo così frequente.
Tra i sintomi più comuni delle vertigini da cervicale troviamo infatti anche la rigidità cervicale, non meno frequenti invece mal di testa, visione distorta, nausea, eccessiva sudorazione e acufeni che si accompagnano ad essa.
Il capogiro cervicogenico o vertigini da cervicale può essere abbastanza invalidante, con sintomi che includono:
- instabilità posturale (aggravata dal limitato movimento del collo e / o della colonna vertebrale)
- difficoltà a deglutire
- dolore articolare temporomandibolare
- neuropatia alle braccia e alle mani
- stanchezza debilitante
- ansia
- difficoltà di concentrazione.
Cosa sono le vertigini da cervicale e cosa innesca questo meccanismo?
Anatomicamente parlando, i muscoli del collo e le articolazioni contengono piccoli recettori il cui compito è quello di inviare continuamente segnali al cervello, agli occhi e all’orecchio interno (l’apparato “vestibolare”) sull’orientamento della testa: in particolare, dove la testa è in relazione con il resto del corpo.
L’apparato vestibolare è parte di un sistema più ampio responsabile del controllo del movimento oculare, della coordinazione muscolare e dell’equilibrio generale. Esso si basa sugli occhi e sui meccanismi delle orecchie interne per informare il sistema vestibolare sulla posizione relativa della testa rispetto all’ambiente circostante.
In caso di malfunzionamento di qualsiasi aspetto di questo sistema, le informazioni inesatte vengono inviate al cervello, causando confusione sensoriale, si presentano così le condizioni fisiologiche a cui ci riferiamo come “vertigini“.
Pertanto, se il collo (che è direttamente coinvolto in questo sistema) sta sperimentando rigidità o gamma limitata di movimento, le informazioni che trasmette al cervello saranno meno accurate, pertanto, i risultati di capogiro “cervicogenico” del collo indicano che qualcosa sta andando storto, ed è questa la tipica situazione che si presenta in caso di cervicalgia.
Le vertigini da cervicalgia si presentano in modo particolare al movimento del collo (in assenza di rigidità) ossia girando la testa lungo l’asse verticale o in alternativa possono presentarsi anche da seduti in posizione verticale e indipendentemente dall’orientamento della testa.
Le vertigini si caratterizzano con sintomi ben delineati
- Un senso di rotazione dell’ambiente circostante
- Nausea e vomito
- Stato di agitazione persistente e perdita di equilibrio mentre si cammina, in piedi o perfino da seduti
- Dolore all’orecchio e acufene caratterizzato da suoni, squilli o altri rumori originati dall’orecchio o dalla testa.
- Disturbi visivi mentre si la testa, punti nel campo visivo e perdita della visione a metà del campo visivo.
I sintomi di solito si aggravano quando ci si alza all’improvviso, durante movimenti rapidi del collo, durante l’esercizio fisico o in caso di tosse e persino con gli starnuti.
È interessante notare che le informazioni sensoriali dal collo sono combinate con informazioni vestibolari e visive per determinare la posizione della testa sul collo e lo spazio durante le attività di routine della vita quotidiana, pertanto, input sensoriali anormali come nel caso di collo in tensione potrebbero aumentare l’input dai propriocettori muscolari e causare vertigini.
La gestione delle vertigini cervicali può essere ottenuta con una terapia fisica che include mobilizzazione dolce del collo, esercizi posturali e terapia manuale.
Vertigini da cervicale, cosa si può fare?
Il trattamento medico delle vertigini da cervicale comprende miorilassanti come tizanidina, ciclobenzaprina e baclofene mentre tramadolo, venlafaxina e farmaci non steroidei sono anche utili soprattutto in presenza di emicrania associata a vertigini.
Il trattamento del capogiro cervicogenico comporta l’inclusione di metodi volti a correggere la disfunzione ortopedica che causa confusione sensoriale.
In molti casi, il trattamento per capogiri cervicogenici può includere:
- l’applicazione di calore e/o impacchi di ghiaccio;
- massaggio / manipolazione delicata;
- esercizi di stretching o allineamento del collo/colonna con l’aiuto di uno specialista (chiropratico o fisioterapista).
Inoltre, nei casi in cui le vertigini da cervicale siano anche associate ad una cattiva postura, i cambiamenti generali dello stile di vita possono necessari per il ripristino delle condizioni di normalità o nei casi in cui l’apparato vestibolare non funziona correttamente possono essere prescritti esercizi per gli occhi, esercizi di equilibrio / riabilitazione.
Sebbene i capogiri cervicogenici possano essere corretti in un lasso di tempo relativamente breve, la cervicalgia non sempre regredisce insieme ad essi, in quanto un numero variabile di fattori può influenzare il tempo di recupero totale, inclusa la condizione fisica generale del paziente, la storia medica, lo stile di vita e la salute generale.